Un nuovo approccio mozzafiato alla produzione 16K per l'aeroporto di Tokyo-Haneda
È stato sfruttato tutto il potenziale della F65 e dell’elaborazione Super-Resolution Demosaicing (SRDM) di Sony per produrre un’installazione eccezionale presso l’aeroporto di Tokyo.
Telecamera F65 con lente anamorfica
Nest+Visual, Inc. ha condotto e portato a termine con successo il progetto di produrre contenuti 16K (16.320 x 2304 pixel) ultra-wide, da presentare su un display formato da 36 schermi installato ad Haneda, l’aeroporto internazionale di Tokyo. Particolarmente significativa è stata la loro decisione di evitare l’uso di più telecamere e riprendere i contenuti con un’ampiezza di 16K per un’altezza di 2K con una sola telecamera CineAlta F65 di Sony, dotata di una lente anamorfica. Poiché la telecamera di per sé riprende le immagini a una risoluzione di 8K x 4K, era necessario innanzitutto demosaicizzare i dati dell’immagine per ottenere una risoluzione di 16K x 4K, quindi ritagliare i risultati per ottenere un’altezza di 2K. Questo segna il primo tentativo di utilizzare un’unica telecamera per questo tipo di display, un approccio che elimina la necessità di impostare e coordinare più telecamere e quindi “incollare” i risultati, permettendo di catturare sul posto ed elaborare facilmente tutti i dati in un secondo momento. Indy Associates, Ltd. era responsabile della pianificazione e della produzione fisica, mentre TYO Technical Ranch, Inc. e Sony hanno fornito il supporto tecnico.
Display 16K ultra-wide
I contenuti sono stati prodotti per essere visualizzati su una griglia di monitor 12 x 3, coprendo una larghezza totale di 16,8 metri e un’altezza di 2,3 metri. In altre parole, l’intero display è di 16.320 pixel in orizzontale (16K) per 2.304 pixel in verticale (2K – vedere foto). Per ottenere una risoluzione nativa di 16K, i produttori hanno usato una sola telecamera F65 di Sony dotata di lente anamorfica. L’approccio tradizionale per riprendere a risoluzioni o rapporti di formato superiori a 4K è di “incollare” le immagini ottenute da più telecamere. Questo è stato il metodo utilizzato fino alla trasmissione della prima produzione 16K per questa griglia gigante, avvenuta ad Haneda il 30 marzo 2014 in occasione dell’inaugurazione dell’espansione del terminale. Tuttavia, il metodo tradizionale con più telecamere richiede un’attenta configurazione e una coordinazione precisa di telecamere e ottiche, e spesso un processo di “incollatura” delle immagini dispendioso in termini di tempo. Il vantaggio dell’approccio con una telecamera F65 di Sony, usato in questo caso, permette di completare la produzione con molta meno apparecchiatura, riducendo significativamente i costi relativi alla strumentazione e alla post-elaborazione.
Riprese a Francoforte, Monaco, Londra e Parigi
F65: riprendere con una lente anamorfica
Le riprese di questo film sono state il primo tentativo di girare contenuti 16K utilizzando una sola telecamera F65 con una lente anamorfica. La telecamera F65 di Sony utilizza un unico sensore dell’immagine CMOS 8K, con circa 20 milioni di pixel. Per aumentare ulteriormente la risoluzione, sui dati raw della telecamera è stato applicato un processore Super-Resolution Demosaicing (SRDM). Questo esclusivo processore SRDM utilizza un nuovo algoritmo che aumenta la risoluzione a 8K facendo riferimento a database ottimizzati per allinearsi al sistema ottico e alle caratteristiche della telecamera. Nello specifico, può convertire i dati raw da un’unica telecamera F65 a immagini DPX con risoluzioni fino a 8K x 4K (8192 x 4320 pixel). Per sfruttare tutto il potenziale di questa elaborazione della risoluzione, i produttori hanno inoltre utilizzato una lente anamorfica Arri Master (un’ottica tipo CinemaScope), per ridurre le dimensioni delle immagini in orizzontale. In particolare, la lente comprime i dati raw dell’immagine lateralmente di circa la metà rispetto alla larghezza dello schermo. Dopodiché, il processore SRDM espande (demosaicizza) i dati (8K x 4K) di nuovo alle loro dimensioni originali, producendo un’immagine 16K x 4K. Questa immagine viene poi ritagliata per ottenere il rapporto di formato 16 x 2 per una visione ultra-wide da 16K.
I vantaggi della flessibilità
I contenuti sono stati prodotti da Yoshiya Okoyama (foto), dell’azienda wise, Inc. Qui spiega i vantaggi di riprendere con una singola telecamera: “Se usi più telecamere per ottenere dati per una risoluzione di 16K, poi ci sarà molto lavoro da fare per incollare insieme le immagini. Questa volta abbiamo evitato completamente questo problema utilizzando una sola telecamera. Abbiamo potuto lavorare efficacemente sul posto e la post-elaborazione è stata molto più semplice da gestire”. Si sono uniti al team anche Kōji Onomichi e Hajime Tanaka della divisione Crank di TYO Technical Ranch, con Onomichi responsabile per la cinematografia. Onomichi parla della decisione di adottare una sola telecamera e di come sono stati ripagati con i risultati:
“Quando abbiamo iniziato il progetto, l’idea dominante era che sarebbe stato girato con due telecamere, incollando le immagini in un secondo momento. Tuttavia, ci sono molti problemi con questo approccio, simili a quelli che si presentano quando si riprende in 3D: difficoltà a configurare i rig, difficoltà a regolare i cross-point e così via. Anche se avessimo usato due telecamere identiche, ci sarebbero state comunque differenze a livello di hardware; inoltre, le difficoltà aumentano in proporzione all’aumento della risoluzione. Perciò, mentre stavamo effettuando i test con la telecamera, abbiamo avuto l’idea di usare una sola telecamera F65, girando a 8K con una lente anamorfica. Abbiamo poi girato diverse scene utilizzando entrambi gli approcci e abbiamo confrontato attentamente la qualità delle immagini ottenute. Abbiamo confermato che l’approccio con una sola telecamera ci avrebbe fornito la qualità che cercavamo, perciò abbiamo scelto quella strada. Naturalmente, configurare la telecamera sul posto è stato molto più semplice e ha ridotto drasticamente la quantità di attrezzatura da portare con noi. Inoltre, quando usi una sola telecamera, hai più libertà di muoverti e girare le immagini come vuoi. Ad esempio, abbiamo una scena in una chiesa in cui giriamo le immagini da una vista interna orizzontale fino al soffitto, qualcosa che sarebbe stato davvero difficile da fare con una configurazione con più telecamere. Inoltre, siamo riusciti a girare immagini con la telecamera a mano e immagini di persone in movimento per l’intera larghezza di 7:1.” Aoki Takashi, Business Planner nel dipartimento di Solutions Business Development di Sony Solutions, ha commentato: “L’inizio delle trasmissioni per Channel 4K (il primo canale interamente 4K del Giappone) e l’anticipo delle trasmissioni in 8K per le Olimpiadi del 2020 hanno attirato molta attenzione sulla risoluzione oltre il 4K. Non solo per i video, ma anche per le immagini di grandi dimensioni, in applicazioni di digital signage e altro ancora. Il processore SRDM utilizzato in questo progetto genera immagini ad alta risoluzione in rapporti di formato e risoluzioni selezionabili a discrezione dell’utente, ampliando l’uso delle altissime risoluzioni in generi e dispositivi di visualizzazione prima esclusi. Apre la strada a nuovi tipi di espressione e nuove tipologie di esperienze video”. Le vendite del processore SRDM inizieranno verso la fine dell’anno fiscale 2014.
Sviluppo di un workflow ottimale
Le riprese sul posto (tra Germania, Gran Bretagna e Francia) sono state girate dal 27 settembre al 12 ottobre 2014. Per ogni scena abbiamo effettuato numerosi test per garantire livelli adeguati di mobilità e qualità. Il produttore tecnico Yoshiaki Ishigaya (TYO Technical Ranch), il supervisore tecnico R&D Yūsuke Yamazaki (TYO Technical Ranch / PPC) e il colorista Ai Hirata (TYO Technical Ranch / PPC) hanno lavorato insieme per determinare le migliori configurazioni della telecamera per ogni scena, dagli ambienti esterni e interni alle riprese di soggetti in movimento. In questo modo, sono riusciti a ottenere prestazioni della telecamera ottimali anche in condizioni di ripresa relativamente difficili. Secondo Ishigaya, “l’idea era di riprendere in questi posti sfruttando soltanto la luce naturale, quindi dovevamo conoscere bene la telecamera e trovare l’approccio migliore”. I filmmaker hanno girato 70 ore di riprese con la telecamera F65 in modalità RAW/SQ a 60p. Un terabyte di memoria SR può archiviare fino a 24 minuti di queste riprese. Il DIT Hajime Tanaka ha dovuto fare appello a una buona dose di ingegno per gestire una tale quantità di dati in modo da salvare 12 TB di dati sull’hard disk.
Le immagini compresse sono state inviate dall’ottica anamorfica tramite un mixer, ridimensionate a 7:1, e controllate sul monitor. Secondo Onomichi, “questo film è stato un’esperienza eccezionale per me come cameraman, perché è piuttosto difficile trovare le angolazioni giuste con un rapporto 7:1 e ottenere il giusto equilibrio tra persone e ambientazioni. Inoltre, nelle riprese in 16K devi essere estremamente preciso con la messa a fuoco. Quindi usavo una lente di ingrandimento durante il controllo della messa a fuoco sul monitor.” Come descritto sopra, è stato utilizzato un processore SRDM per convertire i dati grezzi in risoluzione 8K, utilizzando lo spazio di colore S-log2 gamma e S-Gamut e convertendo il risultato in DPX. Successivamente, i dati sono stati convertiti alla risoluzione 2K/ProRes per l’editing offline con Final Cut Pro. TYO Technical Ranch PPC ha effettuato la gradazione del colore sul montaggio finito nella sala di post-produzione colore. Nest+Visual si è occupata della finitura interna usando Flame Assist. Ai Hirata era l’addetto ai colori, mentre Kōei Ishizaki era l’editor.
Secondo Okoyama, “Abbiamo investito circa due mesi nell’R&D, comunicando costantemente tra di noi, e questo ci ha permesso di creare con successo un workflow totalmente nuovo e originale. Si è trattato di una sfida del tutto nuova, e credo che il team tecnico abbia risposto con notevole creatività.”
Questa produzione è stata la seconda di una serie di film che saranno presentati in risoluzione 16K ultra-wide sul display a 36 monitor di Haneda. Con il tema di “Da Haneda verso tutto il mondo“, i film mostrano scene di viaggiatori delle diverse città servite dall’aeroporto. Il primo lavoro della serie ha mostrato i siti patrimonio dell’Unesco dell’Asia, mentre la seconda produzione mostra l’arte di quattro città europee; in particolare, le opere e i paesaggi che rimandano a Goethe (Francoforte), Ludovico II (Monaco), Edward Elgar (Londra) e Debussy (Parigi). Il film inizia mostrando una scena all’aeroporto di Haneda girata a febbraio del 2015.
Crediti per il video 16K ultra-wide per l'ampliamento del terminale internazionale dell'aeroporto di Haneda, Tokyo
Indy Associates: Keiichi Okada, Miori Hirabayashi, Chiaki Takahashi. Nest+Visual: Yoshiya Okoyama, Yōhei Sako, Kentarō Wada Kōji Onomichi, Yuki Numao, Toshiaki Imaoka, Hajime Tanaka, Ai Hirata, Kōei Ishizaki, Yoshiaki Ishigaya, Yūsuke Yamazaki, Shinji Kobayashi, Yūta Shimakawa. Immagine: A sedere: Kōei Ishizaki In piedi (da sinistra a destra): Kōsei Ueyama (Nest+Visual), Yoshiya Okoyama (wise), Kōji Onomichi (Crank), Yūta Shimakawa (Nest+Visual), Yoshiaki Ishigaya (TYO Technical Ranch), Aoki Takashi (Sony).