Rob Hardy BSC, ASC, mette alla prova VENICE 2

Dicembre 15, 2021

È la prima volta che utilizzo il sensore più ampio, il modello da 8.6K... I risultati sono davvero sorprendenti.

Stiamo girando le scene finali in una sessione di ripresa di due giorni presso il palazzo storico di Knebworth House, nel Regno Unito.

Rob Hardy (ASC, BSC) dirige una produzione che gioca con il tempo e lo spazio mentre mette alla prova il potenziale di una nuova telecamera. Noto per il ruolo di direttore della fotografia rivestito in Mission: Impossibile – Fallout, Ex Machina, Annientamento e Devs, oggi Hardy si cimenta nel ruolo di regista e direttore della fotografia. Ha trascorso ogni minuto dei due giorni di riprese a cercare momenti inaspettati che arricchissero la storia che racconta.

“Le migliori sorprese sono quelle che derivano da cose inaspettate”, ci ha confessato Hardy. “A livello creativo, mi piace pianificare il più possibile, ma in questo momento sono flessibile. Mi piace quando si presenta qualcosa di inaspettato che può aiutarmi a raccontare la mia storia. Mi piacciono i momenti inattesi di qualsiasi tipo e forma. Sono questi momenti a giustificare tutto l’impegno che si mette in un lavoro.”

Sulla scia del modello predecessore, VENICE 2 è stata notevolmente perfezionata. Una serie di modifiche, dal semplice riposizionamento dei connettori Lemo da 12 V ed Ethernet all’aggiunta della registrazione interna 4K ProRes o X-OCN a 16 bit, adesso permettono ai filmmaker di lavorare ancora più rapidamente. VENICE 2 consente anche di scegliere tra il sensore 6K originale, con le sue numerose modalità Imager, e il nuovissimo sensore 8K, che offre latitudine e resa cromatica straordinarie, permettendo ai direttori della fotografia di esprimere appieno tutto il potenziale creativo.

Le altre innovazioni in termini di praticità d’utilizzo sul set e massima qualità dell’immagine riflettono il feedback ricevuto da direttori della fotografia, cameraman, operatori, registi, coloristi e non solo. Il nostro scopo era ottenere una telecamera ottimizzata nelle funzionalità più importanti per le troupe cinematografiche.

 

Straordinaria espressività

Per questa scena finale a lume di candela nella galleria di Knebworth House, è possibile osservare le incredibili prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione del sensore della telecamera. In questo caso, sono i valori a doppia base ISO a fare la differenza. Per chi utilizza il sensore 6K, i valori di base sono ISO 500 e ISO 2500, mentre chi sceglie il sensore 8K (8.6K, per la precisione) i valori di base sono ISO 800 e ISO 3200. Oggi, in questa scena, stiamo spingendo al massimo il sensore 8K.

“È la prima volta che utilizzo il sensore più ampio”, afferma Rob Hardy. “Il sensore 8.6K. Siamo abbastanza fortunati da avere delle lenti anamorfiche perfette per ottenere l’effetto cinematografico desiderato sfruttando appieno il potenziale del sensore. I risultati, a mio avviso, sono piuttosto sorprendenti.”

Ci aspettavamo di ottenere immagini con disturbo ridotto. A ISO 3200, il sensore 8K ha 16 step di latitudine ma, pur essendo già a conoscenza di queste caratteristiche, le immagini che abbiamo ottenuto sono incredibili. Le lenti anamorfiche Cooke sono tra le più apprezzate per un motivo ben preciso: offrono artefatti luminosi dettagliati che rendono più intense le riprese.

All’inizio della giornata, Hardy aveva messo alla prova VENICE 2 con le riprese di una camera da letto inondata di luce naturale, per valutare i contrasti estremi tra zone di luce e di ombra.

Il DIT, Adam Shell, inizialmente aveva manifestato qualche perplessità: “Sono sempre un po’ preoccupato quando vedo questo genere di ripresa, perché so che successivamente devo fare un corposo intervento di grading. Questa [scena], dopo aver applicato un po’ di bilanciamento e intensificato i neri, all’improvviso ha iniziato a prendere vita. E questa reazione è una novità assoluta per noi. Non ho mai visto prima questo effetto con una telecamera e un codec, e ne sono rimasto entusiasta. È stato fantastico poter ammirare questo cambiamento.”

Volare alto

Una sfida molto diversa ha messo alla prova Flying Pictures quando la troupe ha montato VENICE 2 su un drone. Dovevamo girare le scene programmate del film con la splendida luce del mattino.

Fortunatamente, la configurazione è stata molto più rapida del previsto. Poiché VENICE 2 supporta la registrazione interna X-OCN a 16 bit o Apple ProRes 4K, il team non ha dovuto fissare una telecamera grandi dimensioni né approntare un registratore di memoria esterno. E poiché la configurazione della telecamera era più leggera e compatta, anche volare con il drone è stato più facile e sicuro.

Osservando le riprese sui monitor nelle vicinanze, le immagini sono sembrate particolarmente belle, grazie all’elaborazione LUT migliorata della fotocamera. Per i direttori della fotografia che desiderano visualizzare sul set immagini fedeli al risultato finale del progetto, VENICE 2 supporta l’applicazione di LUT 4K sull’uscita monitor.

Le immagini ricche e la gradazione dei colori si sono fatte notare anche in HD, ma il vero test è stato quando abbiamo potuto vedere le riprese sul monitor 4K HDR Trimaster.

“Abbiamo ottenuto cieli incredibilmente luminosi, dettagli delle ombre più scure… Un fogliame ricchissimo sugli alberi”, osserva il DIT Adam Shell. “In genere, ci si aspetta che i codec non siano più efficaci a questo punto, perché la scena presenta tantissimi dettagli ad alta frequenza e un vastissimo range dinamico. E la telecamera è riuscita a rendere splendidamente tutto questo. Ha reso tutti i dettagli e i colori in modo molto piacevole.”

Il sensore 8K ha dimostrato il suo potenziale sin dalle prime scene del progetto. Guardando il film adesso, è possibile osservare un morbido passaggio di luci nel cielo del mattino, per poi ammirare i dettagli degli alberi ombreggiati con le foglie che ondeggiano al vento. Come si può notare, anche i colori del cielo, degli alberi e delle vecchie pareti di pietra di Knebworth House sembrano meravigliosamente naturali. E questo è dovuto alla potente combinazione del sensore di VENICE 2 e del formato di registrazione X-OCN di Sony.

 

Colori naturali e dettagli vividi

La capacità di registrare internamente alla massima qualità è davvero una caratteristica eccezionale di VENICE 2. Dal momento che il registratore AXS-R7 non è più necessario, la configurazione della telecamera è più semplice e veloce, facilitando notevolmente il lavoro di operatori steadicam, troupe e assistenti alle riprese. Al contempo, i responsabili e i direttori della fotografia hanno più tempo a disposizione per ottenere esattamente la ripresa che desiderano.

Entrambi i sensori 6K e 8K di VENICE 2 offrono una gamma cromatica più ampia rispetto a DCI-P3 e BT.2020. Se a questo aggiungiamo la codifica S-Log3 e lo spazio cromatico ultra-ampio S-Gamut3, il risultato finale della combinazione di questi elementi è semplicemente sbalorditivo. In poche parole, è possibile riprodurre i colori reali della scena di fronte all’obiettivo, in linea con l’approccio alle riprese di Rob Hardy.

 

Il mio approccio personale non è mai reinventare le riprese in fase di grading. Sul set cerco sempre di avvicinarmi il più possibile alla mia idea originale. E questa telecamera me lo permette.

Rob Hardy, Cinematographer

Semplificare la vita agli addetti al colore

X-OCN è perfetto per VENICE 2. Grazie alla gradazione tonale lineare a 16 bit, i registi possono mantenere l’intero range dinamico offerto dal sensore e gestire i colori splendidi che acquisisce.

Uno dei principali vantaggi di X-OCN è la capacità di ridurre significativamente le dimensioni dei file; di conseguenza, tutte queste ricche informazioni sui colori e sul range dinamico non rallentano i workflow sul set e in fase di post-produzione. Inoltre, con il lettore di memory card AXS-AR3, i DIT possono trasferire il girato da una scheda AXS di VENICE 2 fino a 9,6 Gbps (1200 MB/s). Dal punto di vista di Adam Shell, la tecnologia X-OCN è una vera e propria benedizione per direttori della fotografia e addetti al colore.

“Credo che la decisione di integrare il supporto X-OCN sia stata una scelta vincente da parte di Sony”, afferma Shell. “In questo modo, vengono eliminate molte delle difficoltà legate alle riprese RAW, alle riprese in alta risoluzione e alle riprese a elevati bit di profondità: il codec è così efficiente che utilizzarlo è un vero piacere. È possibile accedere a ogni singolo dato acquisito dalla telecamera. E, come addetto al colore, semplifica moltissimo il mio lavoro.”

 

Uno strumento compatto e creativo

“Abbiamo messo alla prova la telecamera direttamente sul campo, con gli attori di un film e tutti i problemi e le difficoltà che ciò può comportare”, spiega Hardy. “In altre parole, abbiamo testato le prestazioni in tempi ristretti e sotto pressione, poiché dovevamo adeguare rapidamente i parametri all’illuminazione e ad altri aspetti simili. Volevo davvero vedere cosa fosse in grado di fare la telecamera questo contesto, perché è proprio così che la userei.”

Con una finestra di ripresa limitata e un ampio ventaglio di configurazioni, abbiamo potuto testare concretamente le caratteristiche e le considerazioni più pratiche di VENICE 2. In primis, i filtri ND.

Nell’ambiente di monitoraggio delle riprese, molti sostengono che i filtri ND sono una risorsa rivoluzionaria. Il meccanismo del filtro ND servocontrollato a otto step è stato introdotto per la prima volta nel modello VENICE originale e offre un’ampia gamma Neutral Density da 0,3 (1/2 = 1 step) a 2,4 (1/256 = 8 step). I direttori della fotografia possono controllare rapidamente l’immagine che vedono e adattarsi di conseguenza. Non è più necessario sprecare tempo a montare e smontare il filtro ND se il risultato non è soddisfacente o se la luce cambia durante le riprese. Il primo assistente operatore può osservare le immagini a distanza e regolarle da remoto.

Flusso creativo

Quando le riprese volgono al termine, la memory card AXS finale viene portata nel fienile in cui Adam Shell dirige le operazioni di supervisione e grading. Mentre scarica le ultime scene girate, Adam condivide le sue impressioni su ciò che VENICE 2 potrebbe rappresentare per il settore della cinematografia:

“Questa telecamera velocizza notevolmente le mie attività di gradazione quotidiane, perché devo apportare meno modifiche. Tutto questo è fantastico, perché consente ai direttori della fotografia di esprimere il proprio progetto creativo senza che questo venga successivamente modificato dall’applicazione di un filtro aggiuntivo.

A fronte dei miglioramenti offerti dal sensore e del design della telecamera, credo che aiuterà i direttori della fotografia a dare forma alle proprie visioni creative in modo molto più accurato. Potranno trasporre la loro visione sullo schermo, senza tutte le elaborazioni che dobbiamo applicare di solito.”

Questa telecamera mi aiuta davvero a muovermi rapidamente, a prendere decisioni e a sapere che acquisirò tutti i dettagli di cui ho bisogno.

Rob Hardy, Cinematographer